L’apertura al pubblico, il 30 novembre 2017, del CityLife Shopping District progettato da Zaha Hadid Architects costituisce un ulteriore passo in avanti nel percorso di ridefinizione dell’area Fiera Campionaria milanese, sostituita nel 2005 dal polo fieristico di Rho-Pero firmato da Massimiliano Fuksas.
Nel concorso internazionale indetto per la riqualificazione di questa ampia porzione del quartiere Portello – pari a circa 255.000mq di superficie – si è imposto il masterplan presentato dal consorzio CityLife, formato dai diversi gruppi societari. Il mix funzionale del piano, che combina funzioni pubbliche – tra cui un asilo nido eco-sostenibile, il recupero del Padiglione 3 e parchi – e private, con residenze, luoghi per il lavoro, spazi commerciali lo shopping, è solo uno degli aspetti del grande intervento, nel quale sono stati coinvolti tre architetti tra i più significativi della nostra epoca.
Nel complesso CityLife, infatti, sono riunite opere realizzate dall’architetto giapponese Arata Isozaki, che in Italia ha realizzato anche il Palasport Olimpico di Torino in occasione dei Giochi olimpici invernali del 2006, dal polacco Daniel Libeskind, autore del celeberrimo Museo Ebraico di Berlino, e dalla progettista anglo-irachena Zaha Hadid, il cui nome è legato a importanti edifici sul suolo italiano, come il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e la Stazione AV di Napoli Afragola.
Inserito tra i maggiori processi di rigenerazione urbana in corso in Europa, CityLife ha individuato nelle tre torri il proprio landmark; queste nuove costruzioni sono accompagnate da ulteriori edifici, a funzione residenziale, progettati da Hadid e Libeskind. Denominati Il Dritto, Lo Storto e Il Curvo i grattacieli di CityLife presentano aspetti peculiari. La Torre Allianz – Il Dritto – è stata progettato dall’architetto giapponese e da Andrea Maffei: con i suoi 202 metri di altezza detiene un posto nella classifica degli edifici più alti del Paese. All’interno, dispone di una superficie di poco superiore 42mila metri quadri, occupati da aziende di business service e di consulenza. Sette ascensori panoramici assicurano i passaggi da un livello all’altro; nel piano interrato sono disponibili circa 350 posti auto.
Un’evidente torsione verticale contraddistingue la Torre Hadid – da cui deriva l’appellativo Lo Storto -, che si attesta su un’altezza di 170 metri. Connesso con la stazione della metropolitana dedicata e con l’area commerciale sottostante da un percorso coperto, l’edificio dispone di una base che «emerge dal suolo lenta e sinuosa, accogliendo la galleria commerciale e i percorsi pedonali. La forza torsionale contagia la torre, vero fulcro del vortice, e l’energia orizzontale si risolve in spinta verticale», come riporta la nota ufficiale dello studio Zaha Hadid Architects. Circa 47mila metri quadri disponibili, destinati in larga parte a uffici direzionali e sale riunioni.
Per CityLife, infine, Daniel Libeskind ha concepito una torre di 150 metri ad uso multifunzionale; nel suo sviluppo fuoriterra, la struttura accoglie una curvatura, che si pone «come una sorta di chiave di volta per i due grattacieli adiacenti; insieme formano un’implicita cupola all’area aperta che richiama quella della galleria Vittorio Emanuele», ha indicato l’architetto.