La Nuova Normalità è una tematica da affrontare con urgenza ed attenzione, seguendo alcune determinate regole in termini di risistemazione degli spazi lavorativi ed abitativi.
L’organizzazione dell’ambiente di lavoro in termini di salute, sicurezza, ergonomia e adeguatezza degli spazi è oggetto di molteplici normative di riferimento, nazionali ed europee, ma l’insorgere della pandemia da Covid-19 ha recentemente messo in luce ulteriori aspetti da considerare al fine di garantire un luogo di lavoro effettivamente sicuro anche dal punto di vista sanitario.
Le principali norme di riferimento sulla Nuova Normalità sono state integrate da nuove disposizioni che trovano attuazione nel Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto dal Governo e da varie organizzazioni di rappresentanza quali Confindustria e Sindacati.
La riorganizzazione degli spazi di lavoro, per fronteggiare la Nuova Normalità, in cui operano più lavoratori contemporaneamente, ad esempio, prevede la necessità non solo di garantire il distanziamento, ma anche di reimpostare le postazioni di lavoro ricorrendo, ove necessario, a soluzioni innovative che garantiscano la massima sicurezza sanitaria.
Tornano inoltre al centro dell’attenzione aspetti quali la fattura dei materiali, la loro forma e la loro versatilità in termini di assemblaggio, in riferimento alla possibilità di assicurare una rapida, agevole e accurata sanificazione.
I costi che alcune aziende hanno dovuto sostenere per adeguarsi alle nuove disposizioni, sono stati spesso incrementati da una dotazione di partenza di arredi non del tutto adeguati per scelta di materiali o design, alle sopraggiunte esigenze.
Materiali porosi o arredi non modulari e non regolabili, già di per sé sconsigliati dalle normative in vigore, hanno rivelato la propria inadeguatezza anche di fronte all’attuale necessità di riorganizzazione degli spazi di lavoro.
Vediamo allora, alla luce delle nuove disposizioni e raccomandazioni, quali sono le soluzioni più appropriate al momento, durevoli nel tempo e adattabili a qualsiasi circostanza richieda un rapido ed economico riassetto degli ambienti di lavoro.
Fermo restando il necessario rispetto del DLGS 81/2008 sulla salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, come già sottolineato, sono due i principali aspetti da considerare in tema di arredi: i materiali e la modularità.
Rispetto ai materiali, la norma UNI EN 527-2 del 2017 al fine di garantire una buona disinfezione delle superfici, raccomanda l’uso di materiali poco permeabili e incombustibili, come i metalli. Qualora però si optasse per arredi in legno, questo dovrà essere adeguatamente trattato con agenti ignifughi e al tempo stesso in modo da garantire un basso rilascio di agenti chimici, quali ad esempio la formaldeide, in base alla norma UNI EN 717-2/2004.
Per quanto riguarda invece la modularità più che dalla normativa la scelta è dettata da criteri economici e di praticità: quanto più frazionabili e regolabili sono gli elementi, infatti, tanto più si rivelano facilmente e rapidamente adattabili a diverse riprogettazioni degli spazi.
Ma quali sono attualmente le aziende produttrici che meglio rispondono complessivamente, per materiali, processi di lavorazione e design alle esigenze in tema di “Nuova Normalità” nei luoghi di lavoro?
Vitra – Workbays Meet
Una buona sintesi tra modularità, salubrità dei materiali e dei trattamenti e linee essenziali è rappresentato dagli arredi prodotti dalla Vitra, azienda svizzera dal design basato sulla combinazione di diversi materiali, dal legno alla plastica all’acciaio. In questo caso gli elementi d’arredo sono regolabili, resistenti e presentano un elevato livello di adeguatezza a tutti i parametri dettati dalla normativa in tema di salute e sicurezza, offrendo una flessibilità che ben si adatta nel tempo a integrare costi, comfort, igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro.
Thonet – S33 / S 34
La linearità continua ed essenziale e la riduzione nel numero dei punti di collegamento tra le parti di uno stesso elemento d’arredo, in particolare nelle sedie, sono diventate elementi rilevanti in tempo di pandemia, in quanto in grado di ridurre i punti di accumulo di polvere o altre particelle e di consentire un’agevole, rapida e accurata sanificazione. L’azienda tedesca Thonet è da sempre sinonimo di linee curve, continue ed essenziali, con un design ispirato alla sobrietà e alla solidità. Nata non specificamente nel settore degli arredi da ufficio, la Thonet produce tuttavia un numero contenuto di modelli di sedie altamente ergonomici, dalle linee curve, regolabili e di alta qualità sotto il profilo della sicurezza, salute e sostenibilità.
USM – Haller
Un’azienda leader nell’ambito delle soluzioni modulari è sicuramente la USM Haller. Azienda svizzera attiva da oltre cinquant’anni, ha sviluppato un design centrato sulla personalizzazione e la massima adattabilità degli arredi ad ogni spazio. Oltre alla funzionalità dei suoi prodotti, la USM Haller è da sempre impegnata nella ricerca per ridurre al minimo l’impatto ambientale, sia attraverso la scelta dei materiali sia mediante lo sviluppo dei processi di lavorazione. È stata, infatti, la prima azienda europea ad ottenere la certificazione Greenguard Environmental Institute, grazie alle bassissime emissioni di sostanze chimiche e particelle.
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