l chiosco di IaN+ addolcisce lo spazio pubblico di fianco alla mole titanica del centro culturale di Zaha Hadid. Lo studio romano IaN+ ha realizzato un piccolo chiosco localizzato nello spazio pubblico prospiciente il Dongdaemun Design Plaza, il gigantesco centro culturale realizzato da Zaha Hadid a Seoul, con l’obiettivo di generare un nuovo polo urbano, al cuore di un’area tradizionalmente legata all’industria della moda.
Le vaste superfici vuote che circondano il centro mancavano di elementi che potessero mediare tra la grande scala del progetto della Hadid, pensato soprattutto per essere vissuto all’interno, e i flussi dei pedoni che incessantemente attraversano il quartiere. Il chiosco, che è concepito come il primo prototipo di una serie più numerosa di edifici minuscoli assemblabili liberamente tra loro, è un piccolo scrigno che concentra diverse possibilità. Giocando sulla pianta triangolare, l’interno coperto di soli 10 metri quadrati al quale si accede da uno dei vertici può contenere un’attività commerciale o un centro informazioni.
Il rivestimento di legno lamellare offre un’atmosfera più intima e accogliente della durezza cristallina dell’esterno. Sulla parte esterna del lato opposto al vertice d’accesso è ricavata una nicchia, anch’essa rivestita in legno e fornita di sedute pubbliche, che nello scenario ideale della moltiplicazione di questi elementi concorrerebbero alla creazione di nuovi spazi pubblici. Il rivestimento di legno lamellare è utilizzato da IaN+ all’interno ma anche in una nicchia esterna del chiosco di Seoul. Il rivestimento di legno lamellare è utilizzato da IaN+ all’interno ma anche in una nicchia esterna del chiosco di Seoul. Giocando quindi su una geometria semplice e approfittando delle parti concave e convesse, il padiglione appare come una scultura, rivestita di un cristallo nero che rimanda i riflessi dell’intorno. Gli snodi della struttura portante che si appoggiano al suolo e che sono lasciati a vista sottolineano la natura transitoria e leggera dell’intervento, ben diversa dalla profusione di cemento armato della massa alla quale si avvicina: si tratta quasi di un gesto di punteggiatura, che introduce un’idea di gentilezza rivolta ai cittadini. Il padiglione appare come una scultura, rivestita di un cristallo nero che rimanda i riflessi dell’intorno.